Questo frutto è quello che fa più male di tutti, eppure nessuno lo sa

I frutti sono un gruppo di alimenti vegetali puri, solitamente zuccherini e per lo più crudi; infatti, sarebbe più corretto usare il termine “frutto” da un punto di vista botanico, e mettere tutti quelli che sono migliori per il loro basso contenuto di carboidrati contenuto Nell’insieme corrispondente sono incluse anche le verdure utilizzate come contorni: pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, zucchine, olive, ecc.

Troppa frutta

In ogni caso, la frutta è una fonte alimentare molto importante, grazie all’alto contenuto nutritivo di vitamine, sali minerali, fibre solubili, polifenoli, antiossidanti in genere, fruttosio e acqua. Ovviamente i frutti non sono tutti uguali, e il loro contenuto nutrizionale varia principalmente in base a: L’apporto energetico dei frutti zuccherini è principalmente di carboidrati, soprattutto fruttosio, con pochissimo contenuto lipidico e proteico.

Troppa frutta fa male?

Ad essere onesti, personalmente non penso che la frutta possa essere etichettata come un pericolo per la salute, anche se è opportuno fare alcune considerazioni a questo proposito:

Mangiare regolarmente frutta di origine sconosciuta non è un’abitudine igienicamente corretta; è noto che l’agricoltura tradizionale utilizza sistematicamente prodotti chimici per garantire la resa dell’agricoltura. Acquistando frutta originaria del paese, anche se non biologica, si ha (o si dovrebbe avere) la garanzia che queste sostanze chimiche siano completamente metabolizzate dalle piante risultanti e che non finiscano negli alimenti stessi in grandi quantità …ma questo non deve accadere nei prodotti esteri (soprattutto derivati ​​non europei). Molti paesi (ad eccezione dell’uso di pesticidi vietati nella Comunità Europea) non rispettano la quantità e il tempo necessari per ripristinare la purezza del frutto;

Alcune diete innovative (si fa per dire…) consigliano di utilizzare frutta e verdura per ottenere il minor apporto di carboidrati nella dieta Evitare i cereali e talvolta anche i legumi; questo principio si basa sulla ridotta capacità del fruttosio di stimolare l’insulina.

Il corpo ha bisogno di convertire il fruttosio in glucosio, un processo epatico che abbassa l’indice glicemico.
Tuttavia, devi affrontare il lato negativo! Partendo dalla seguente ipotesi: se è vero che il fruttosio non stimola molto l’insulina, allora è altrettanto vero che il glucosio derivato è esso stesso uno stimolatore dell’insulina! Inoltre, è stato osservato che una significativa sintesi epatica di acidi grassi (simile ad altri carboidrati) immagazzina grasso superando l’assunzione di fruttosio.

A fine giornata, la frutta è una buona fonte di carboidrati, ha un basso indice glicemico e di insulina, ma solo in porzioni adeguate (fino a 300-400 grammi per volta, a seconda delle proprietà specifiche del frutto). Infine, ma non meno importante, alcuni studi hanno evidenziato che l’eccesso di fruttosio può danneggiare soprattutto i pazienti con metabolismo anormale (a causa del sovraccarico dei processi epatici) e i pazienti con malattie renali (a causa degli effetti negativi sulla funzionalità renale già compromessa). .